Obbligo Pos: normativa e consigli utili

Come ben noto e come abbiamo recentemente illustrato in una nostra guida ai Pos portatili, i Pos sono dispositivi che consentono alle persone di pagare con la moneta elettronica. Una scelta che non solamente sembra essere orientata a fornire ai propri clienti una modalità alternativa di regolamento dei propri acquisti, quanto anche di rispetto del quadro normativo attualmente in vigore, che ha spinto gradualmente verso l’obbligo di dotazione di un Pos per numerose categorie di esercenti.

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Sebbene la normativa sia ancora piuttosto disomogenea, val la pena rammentare come funziona l’obbligo del Pos in Italia e quali siano i consigli per evitare sanzioni e altre brutte sorprese.

Pos obbligatorio o no? Uno sguardo alla normativa

Per analizzare la natura dell’obbligo del Pos in Italia è sicuramente utile compiere una panoramica sull’evoluzione della normativa legata alla disponibilità dei Pos nei negozi e negli esercizi professionali del nostro Paese.

Può essere a tal fine utile rammentare come una prima spinta verso l’obbligo del Pos sia arrivata in maniera indiretta quando, da circa 15 anni, il legislatore ha voluto inasprire i limiti della normativa antiriciclaggio riducendo la possibilità di effettuare in contanti dei pagamenti superiori a delle soglie predeterminate.

obbligo pos
Credits: kreaticar-pixabay

Nel 2012 si è poi verificato un primo impulso più diretto, con il d.lgs. 179/2012 che ha previsto l’obbligo del Pos dal 2014, con l’obiettivo di stimolare l’uso della moneta elettronica per contrastare l’evasione fiscale e favorire la tracciabilità dei pagamenti. La normativa non prevedeva però delle sanzioni per coloro che non avrebbero rispettato la disposizione. Nei mesi successivi la normativa è stata poi affinata, prevedendo che l’obbligo fosse riconducibile solamente a quegli operatori con fatturato superiore a 200.000 euro. Il tetto è poi saltato, introducendo l’obbligo per tutti.

Arriviamo dunque alla legge di Stabilità 2016 che, dall’anno successivo, aveva finalmente introdotto delle sanzioni per chi non fosse dotato di Pos e non fosse dunque in grado di accettare pagamenti con carte. La disposizione non è però mai stata applicata.

Infine, si giugne ai provvedimenti più recenti. Con l’art. 19-ter del d.l. 152/2021 si valuta il tema delle sanzioni per la mancata accettazione dei pagamenti effettuati con le carte di debito e di credito, mentre nella primavera del 2022 sono state introdotte alcune misure, inquadrabili all’interno dell’ambito PNRR, tra cui l’anticipo delle sanzioni di cui sopra dal 1 gennaio 2023 al 30 giugno 2022.

Chi ha l’obbligo del Pos oggi in Italia

Una volta introdotta l’evoluzione normativa di cui sopra, cerchiamo di riassumere chi abbia oggi l’obbligo del Pos nel nostro Paese.

In particolare, sono tenuti a dotarsi del terminale Pos i seguenti operatori:

  • commercianti in qualunque luogo, compresi i venditori ambulanti
  • artigiani
  • attività di ristorazione, come bar, ristoranti, pub, pizzerie
  • professionisti che esercitano in proprio e con servizi diretti ai clienti finali, come avvocati e notai, commercialisti e medici
  • attività ricettive come hotel, B&B, agriturismi.

Sono invece ancora esclusi dall’obbligo del Pos:

  • benzinai e tabaccai, considerati come categorie speciali che incassano e riversano imposte statali, come le accise sulla benzina e la gestione delle marche da bollo. Per tale motivo tali operatori godono di un più ampio sistema di tracciabilità delle proprie attività
  • professionisti ​che esercitano in studi associati che non hanno rapporti diretti con i clienti, perché non fatturano direttamente a loro ma al titolare dell’impresa.

Perché usare il Pos conviene a prescindere dall’obbligo

Al di là del fatto che si ricada o meno nell’obbligo del Pos, utilizzare questi piccoli dispositivi per incassare il ricavato dei propri servizi o della vendita dei propri prodotti riveste una serie di utilità certamente non marginali, che ogni operatore dovrebbe far proprie al fine di abbracciare questa tecnologia.

Proviamo a schematizzare i principali benefici, personali e collettivi:

  1. consente di agevolare i pagamenti senza dover necessariamente ricorrere ai contanti che, spesso, i propri clienti potrebbero non avere a disposizione per motivi di sicurezza o di carente abitudine a portare con sé le banconote
  2. permette di contribuire al tracciamento dei pagamenti, dando così il proprio attivo e personale contributo agli importanti obiettivi di lotta all’evasione fiscale e al riciclaggio
  3. garantire incassi sicuri, considerato che sarà possibile far confluire il denaro ottenuto dalla vendita dei prodotti e dei servizi direttamente sul proprio conto corrente, senza la frequente necessità di recarsi fisicamente in banca per depositarli, con i rischi che questa abitudine potrebbe far derivare
  4. agevolare la gestione della propria contabilità, visto e considerato che l’utilizzo dei Pos assicura una più facile attività di monitoraggio delle entrate
  5. incrementare le opportunità di accettare pagamenti alternativi direttamente da smartphone (Samsung Pay, Apple Pay)
  6. aiuta ad aumentare le entrate, valutato che è intuibile come sempre più persone preferiscano la moneta elettronica. Pertanto, di conseguenza, sono sempre di più i clienti che si rivolgono deliberatamente a quelle attività che permettono il pagamento con le carte, escludendo chi accetta solo contanti;
  7. accogliere le esigenze dei turisti che potrebbero voler pagare nella loro valuta.

In estrema sintesi, probabilmente il vantaggio più evidente della  possibilità di dotarsi del Pos è quello di non perdere clienti e, anzi, acquisirne di nuovi: sono sempre più numerose le persone che hanno deciso di abbandonare il contante in favore di strumenti transazionali come la carta moneta. Impedire a questi clienti di pagare regolarmente i propri acquisti con le carte di pagamento preferite potrebbe voler dire perdere importanti opportunità di business.