Rischi Superbonus 110% e come tutelarsi

Il Superbonus 110% è una detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica e adeguamento sismico di un edificio.

Introdotto nel nostro ordinamento attraverso il Decreto Rilancio (dl n. 34/2020), l’incentivo permette pertanto di realizzare interventi di recupero del patrimonio edilizio in modo potenzialmente gratuito, contribuendo così a rivalorizzare il proprio immobile riducendone il rischio sismico (Sismabonus) o riqualificandolo sotto il profilo energetico (Ecobonus).

Ma quali sono i benefici del Superbonus? E quali i rischi Superbonus 110%? C’è il rischio di frode?

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fonte immagine: Ijimaki, Pixabay

In questa guida cercheremo di affrontare brevemente quali siano i termini di fruizione del Superbonus, per poi concentrarci con maggiore attenzione sui punti di attenzione, e comprendere poi come tutelarsi dai rischi del Superbonus.

Andiamo con ordine!

Cos’è il Superbonus?

Pur senza scendere troppo nel dettaglio, ricordiamo come il Superbonus sia una maxi detrazione fiscale del 110% sulle spese sostenute per la riqualificazione energetica e antisismica del proprio edificio, a beneficio di condomini, persone fisiche e istituti autonomi case popolari e altri enti e associazioni ammessi all’agevolazione.

A proposito di agevolazione, per poterne fruire pienamente è innanzitutto necessario che il contribuente realizzi un intervento trainante sul proprio immobile, quale:

  • Isolamento termico dell’involucro dell’edificio
  • Sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati
  • Interventi antisismici.

Qualora il contribuente abbia la possibilità di realizzare tali opere, potrà dunque ricondurre nel beneficio del 110% anche altri interventi, definiti “trainati” o “aggiuntivi” quali – a titolo di esempio – la sostituzione degli infissi, l’installazione degli impianti fotovoltaici o delle colonnine di ricarica per i veicoli elettrici e le schermature solari.

Come funziona il Superbonus 110%: dal credito di imposta allo sconto in fattura 

Il Superbonus 110% può essere fruito in tre diverse opzioni:

  1. Credito di imposta: il committente paga i lavori all’impresa e usufruisce della possibilità di portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi l’importo dell’agevolazione in cinque quote annuali di pari importo. Il beneficio è in questo caso conseguito mediante una riduzione della pressione fiscale negli esercizi in cui sono effettuati i lavori e in quelli successivi. Il rischio Superbonus 110% è in questo caso legato al fatto che se non si hanno imposte sufficienti da compensare, si perderà il beneficio residuale.
  2. Sconto in fattura: il committente cede il credito di imposta al fornitore dei beni o servizi, nella misura massima del 100% della pesa. L’impresa sconta pertanto il valore dei lavori al committente e, in cambio, riceve il credito dal Fisco trattenendone il 10% in più.
  3. Cessione del credito: il committente cede il credito a una banca o a un’assicurazione, ottenendo in cambio il controvalore, al netto di spese e oneri dell’intermediario.

Bonus 110% rischi

Ciò premesso, se si ha l’intenzione di accedere ai benefici di cui al Superbonus 110% bisogna tuttavia rammentare che non mancano i rischi e le frodi o, comunque, i punti di attenzione che dovrebbero essere valutati con particolare specificitĂ , prima di abbracciare con convinzione questa forma di benefit. 

Cominciamo con il rammentare che, purtroppo, non sempre nei cantieri tutto funziona per il verso giusto. A volte possono infatti avvenire degli imprevisti che possono turbare la serenità della realizzazione delle opere, come un intervento che genera dei danni alle proprietà vicine, la possibilità che le opere siano realizzate in difformità rispetto a quanto previsto, che i materiali siano pagati in maniera spropositata rispetto ai prezzi di mercato, e così via.

In questo focus, però, vogliamo soffermarci su un particolare rischio del Superbonus 110%, legato alla revoca delle agevolazioni a causa di alcuni errori che condurranno il committente a dover suo malgrado rinunciare al credito maturato, o a vedersi richiedere all’Agenzia delle Entrate la restituzione di quanto già ottenuto. Ma perché?

Bonus 110% a cosa fare attenzione

Fin qui, l’ipotesi in cui tutto fili liscio. Purtroppo, però, i problemi sono dietro l’angolo e il fatto che l’Agenzia delle Entrate abbia ben 8 anni di tempo per analizzare i documenti presentati e verificare eventuali irregolarità, errori e omissioni nella procedura del Bonus 110% apre le porte a una lunga serie di contestazioni.

Se per esempio l’Agenzia delle Entrate notasse che in realtà il committente non aveva diritto all’accesso al beneficio (perché magari con la realizzazione dei lavori non ha ottenuto un miglioramento di due classi energetiche, come previsto dalla normativa), il privato o il condominio potrebbero andare incontro a provvedimenti come:

  • sanzione del 30% del credito utilizzato, con conseguente perdita parziale del beneficio, nelle ipotesi di “utilizzo di un’eccedenza o di un credito di imposta esistente in misura superiore a quella spettante o in violazione delle modalitĂ  di utilizzo previste dalle leggi vigente”. Si tratta dunque di una sanzione applicabile ai lavori che sono stati regolarmente effettuati ma con alcune irregolaritĂ  come, tra quelle citate, il superamento del tetto di spesa;
  • sanzione tra il 100% e il 200% dei crediti inesistenti utilizzati, con conseguente perdita totale del beneficio, applicabile solo per quei lavori di riqualificazione che non sono mai stati terminati o materialmente eseguiti;
  • sanzioni penali, nelle sole ipotesi di gravi violazioni e illeciti che costituiscono reato. Contrariamente a quanto pensano in molti, infatti, le indagini dell’Agenzia delle Entrate non si limitano al solo controllo fiscale, ma possono ben avvalersi della cooperazione con la magistratura.

Ricordiamo inoltre come degli errori e delle carenze sul fronte documentale potrebbero determinare problemi anche nei confronti della banca che acquista il credito come cessionario, e che potrebbero dunque determinare delle lungaggini o dei rischi ulteriori di perdita di chance. 

Bonus 110% a rischio: ecco le irregolaritĂ  piĂą comuni

Ma quali sono le irregolarità più comuni a cui si può andare incontro, e che bisognerebbe pertanto fronteggiare con maggiore specificità?

Errori procedurali bonus 110%

Cominciamo con gli errori procedurali. Per ottenere i benefici fiscali previsti, infatti, è necessario produrre una documentazione abbastanza complessa e articolata. E se dovessero mancare documenti, o dovessero essere incompleti o compilati in modo incongruo, il tutto potrebbe determinare anche la perdita dell’intera detrazione. 

Certo è che in tale ambito occorre sempre distinguere quali siano stati gli errori procedurali. Per quelli lievi difficilmente si andrà incontro alla perdita dell’agevolazione ma, al limite, a sanzioni o richieste di regolarizzazione.

Norme di sicurezza Bonus 110%

Un altro problema frequente è quello della violazione delle norme di sicurezza in materia di Bonus 110%. 

Proprio per l’importanza che questi bonus fiscali hanno assunto nel mercato italiano, si sono drasticamente intensificati i controlli effettuati sui cantieri, al fine di assicurarsi che le norme sulla sicurezza siano sempre rispettate da chiunque.

Si sottolinea in questo ambito che in caso di violazione dei criteri di sicurezza necessari all’esecuzione dell’opera, gli incentivi possono essere definitivamente annullati e non sarà più possibile usufruire dei bonus. Ad essere molto chiaro è, in tale ambito, il Decreto Ministeriale 41/98, che all’art. 4 ricorda che “la detrazione non è riconosciuta in caso di violazione delle norme in materia della tutela della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro e nei cantieri, nonché di obbligazioni contributive accertate dagli organi competenti e comunicate alla direzione generale delle entrate territorialmente competente”.

Classi energetiche Bonus 110%

Altro errore piuttosto delicato verso cui si può andare incontro è legato alla violazione dei parametri che la legge ha imposto per il Superbonus 110% e, in particolar modo, sulla verifica del miglioramento delle prestazioni energetiche, che dovrebbero permettere all’edificio di recuperare almeno due classi energetiche. Altri parametri che potrebbero essere violati sono quelli legati al cappotto termico, che dovrebbe essere applicato per almeno il 25% della superficie disperdente dell’edificio, con un margine di errore del 2%.

Abusi edilizi Bonus 110%

Evidentemente, anche gli abusi edilizi possono costituire elemento di rilievo in tale ambito. In presenza di abusi, infatti, il Bonus 110% finirà con l’essere definitivamente cancellato per il committente, oltre all’aggravio determinato dalle sanzioni, salvo che le discrepanze accertate tra il progetto e l’opera terminata non siano superiori al margine di tolleranza, pari al 2%.

Truffe Ecobonus 110%

Concludiamo infine con l’ipotesi di truffe: nelle ipotesi di lavori di ristrutturazioni non esistenti, mai terminati e accompagnati da false dichiarazioni, la legge prevede ragionevolmente la perdita totale del beneficio, oltre a sanzioni fino al 200% dei crediti utilizzati. Le truffe hanno altresì rilevanza di natura penale. 

Come tutelarsi

Dinanzi a questo scenario diventa molto importante tutelarsi con un’assicurazione superbonus 110%: il mercato propone infatti numerose soluzioni pronte ad adattarsi alle proprie esigenze.

C’è la necessitĂ  di tutelarsi dai rischi superbonus sia come proprietari o condominio sia come asseveratori. Per questo motivo esistono due soluzioni assicurative:

  • l’assicurazione superbonus per proprietari/condomini: Fornisce assistenza legale in caso di necessitĂ  e rimborsa il bonus fiscale previsto dalla procedura
  • l’assicurazione asseverazione superbonus per asseveratori, ovvero i professionisti abilitati a certificare i requisiti tecnici e la congruitĂ  della spesa effettuata

PiĂą informazioni e preventivo

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